Prima
di comprare casa e’ importante capire a quali spese si
andra’ incontro. Infatti, il costo di un mutuo non e’ limitato agli interessi sul capitale, poiche’
su di esso gravano diverse spese, spesso di importo considerevole,
tendenzialmente concentrate nel periodo iniziale. Alcune sono legate alla banca
e al tipo di mutuo che si e’ deciso di sottoscrivere,
altre invece sono correlate all’immobile.
Le
spese bancarie
A
discrezione della banca possono essere previste delle spese iniziali per
l’apertura della pratica, l’istruttoria, per la valutazione dell’immobile, la
perizia, per le coperture assicurative obbligatorie su incendio e/o scoppio) e
delle spese di gestione del mutuo (i costi di
mantenimento annuale della pratica e l’incasso rata mensile). Tutte queste
spese insieme compongono l’Isc(indice
sintetico di costo), valore espresso in percentuale, che indica il costo
effettivo del mutuo. Sulla brochure di mutuo arancio, datato Gennaio 2006, si
dichiara che mutuo arancio e’ a zero spese, sia
iniziali che di gestione.
Le
spese per il mutuo, non legate alla banca
Questi
costi non sono dipendenti dalla banca e pertanto non rientrano nel calcolo
dell’Isc. Sono le spese notarili, l’imposta
sostitutiva, l’iscrizione dell’ipoteca e le spese di compravendita (la
percentuale per l’agenzia immobiliare, se si acquista tramite mediatori
creditizi e le imposte di registro, ipotecarie, catastali
e Iva).
Le
spese da pagare per l’acquisto della casa
Se
si acquista da un privato, e’ necessario pagare l’imposta
di registro, calcolata sul prezzo dichiarato nell’atto di vendita.
L’aliquota dell’imposta, se si tratta di acquisto di
prima casa, e’ del 3%, contro il 7% previsto dall’aliquota normale. A cio’ si aggiunge il pagamento dell’impostaipotecaria
e dell’imposta catastale, ciascuna
dell’importo fisso di 129,11 euro (se non si trattasse di prima casa, queste
imposte ammonterebbero rispettivamente al 2% e all’1% del valore
dell’immobile). Se si acquista l’immbile da
un’impresa, l’imposta di registro e’ calcolata in
misura fissa, anch’essa di 192,11 euro; ad essa si sommano le imposte
ipotecarie e catastali (anche in questo caso pari a 129,11 euro ciascuna) e l’Iva,
che per la prima casa e’ pari al 4% (contro il normale 10% previsto per le
compravendite immobiliari) del valore dichiarato nell’atto di vendita.
Attenzione, pero’, queste agevolazioni sono
revocabili (con inpiu’ il
pagamento di una sovrattassa pari al 30% delle imposte dovute) se la prima casa
viene rivenduta nell’arco di cinque anni, a meno che nell’arco di un anno dalla
vendita non venga acquistato un altro immobile da adibire ad abitazione
principale.
Le spese
notarili comprendono gli onorari del notaio (da calcolare secondo appositi tariffari) e le imposte dovute allo Stato per l’attivita’ contrattuale (in particolare l’iscrizione dell’ipoteca).
Tali spese variano a seconda del tipo di atto e dell’importo
dell’ipoteca. Data la variabilita’
dei diversi fattori e’ sempre opportuno richiedere uno specifica
preventivo per i costi notarili.
L’impostasostitutivae’ la trattenuta di imposta
che sostituisce una serie di altre imposte, operata direttamente da una delle
controparti in una transazione a sfavore dell’altra e per conto del Fisco. Nel
caso di un mutuo e’ pari allo 0,25 % dell’importo
erogato per prima casa e del 2% per seconda casa.
Tutti
i contratti di mutuo sono garantiti da ipotecasull’immobile da acquistare, che
garantisce la banca in caso di insolvenza del cliente
e da’, infatti, la possibilita’ di espropriare il
bene e rivenderlo nel caso in cui il cliente non rimborsi il suo debito. L’ipoteca
ha una durata pari alla durata del piano d’ammortamento (non puo’comunque superare per legge i
20 anni, a meno che non la si rinnovi).
L’iscrizione
dell’ipoteca nei registri immobiliari avviene per un valore superiore al
finanziamento erogato (viene iscritta per un valore
compreso tra il 150% e il 300% del finanziamento), perche’
serve a coprire il capitale erogato, gli interessi (anche eventualmente di
mora), i tributi, gli oneri notarili, le spese giudiziali per il recupero del
credito da parte della banca.