Dolcificano ma non fanno meno male dello zucchero.
Il principale vantaggio di questi prodotti e' quello di migliorare i livelli di autostima di chi li usa (conclusione dell'American
Dietetic Association). Certo anche al bar non mancano chiari esempi di questa affermazione: capita al bar di vedere
qualcuno che dolcifica il cappuccino con dell'aspartame o saccarina e poi si concede una brioche con crema !
L'Inran (Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione) da anni spiega che "l'uso di edulcoranti non permette
da solo di diminuire il peso corporeo se non si diminuisce la quantita' totale di calorie introdotte con la dieta e non si aumenta
l'attivita' fisica". No, proprio non si scampa ! Bisogna aumentare l'attivitą fisica e il moto quotidiano..
Effetto placebo ? Tranelli ? Trovate commerciali. Cominciamo con il fare distinzione tra gli edulcoranti; essi si dividono
in tre categorie: gli zuccheri naturali (fruttosio o levulosio, sciroppo di glucosio); i polioli (sorbitolo, xilitolo,
maltitolo); gli edulcoranti intensi (aspartame, saccarina, ciclamato, acesulfame).
I primi hanno lo stesso potere calorico del saccarosio (ottenuto dalla barbabietola o dalla canna da zucchero) e possono provocare
carie; i secondi sono meno cariogeni e hanno un potere calorico di 2,4 Kcal/g contro le 4 Kcal/g degli zuccheri naturali.
Gli edulcoranti intensi non danno problemi di carie e hanno un apporto calorico pressocche' nullo. Tra gli effetti negativi
dei polioli assunti in quantita' eccessiva e' che hanno effetto lassativo. Gli edulcoranti intensi invece sono estranei al
normale metabolismo (sono sconsigliati ai bambini sotto i tre anni e alle donne incinta o in allattamento).
Per il resto della popolazione e' bene, comunque non superare le dosi massime consigliate e fare presente che questo tipo
di "zucchero" e' presente soprattutto nelle bibite "light" ma e' presente anche in altri prodotti quali yogurt o caramelle cosidette
"senza zucchero".