Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Sembrerebbe proprio di no.. e non solo ai castelli ma in molte zone d'Italia.
Molti italiani lo ignorano, ma l'acqua che esce dai rubinetti delle loro case non sarebbe potabile ma lo e' diventata "per deroga".
Sempre in base a questo principio delle deroghe molti comuni consigliano di non far bere l'acqua ai minori di anni 14 !
La legge piu' restrittiva sulla presenza di inquinanti e metalli pesanti e a tutela della salute e' entrata in vigore nel 2001 e da allora 13 Regioni su 20 hanno fatto richiesta al ministero della Salute per consentire dichiarare bevibile la propria acqua, nonostante gli sforamenti.
Tra i paesi europei l'Italia e' quello che (denuncia della Ue) ha approvato piu' richieste di deroga (quando c'e' da primeggiare su queste cose...). Arsenico, boro, fluoro, nitrati, vanadio e trialometani le sostanze i cui livelli piu' spesso “eccedono” per colpa soprattutto dell'origine vulcanica del nostro territorio.
Nei casi in cui l'acqua non sia potabile esiste la scappatoia delle deroghe. Lo prevede la stessa legge 31/01, adeguamento di una direttiva europea (ma perche' ci muoviamo sempre e solo se spinti dalla comunita' europea ?) c he concede ai Comuni di fare richiesta di deroga alla Regione, che a sua volta gira al ministero della Salute, che, sentito il Consiglio superiore di sanita', concede che l'acqua venga comunque destinata “a uso umano” e bevuta, ma a certe condizioni; tra queste, la presentazione di un piano di interventi per bonificare le acque e l'impegno a informare la cittadinanza del problema.
Inutile dire che tale informazione alla cittadinanza si limita ad avvisi che alla fine restano sconosciuti ai piu'. Questa storia va avanti da circa 9 anni senza che si siano fatti sostanziali passi in avanti (a parte rare eccezioni).
Da quest'anno per le "deroghe" i Comuni dovranno attendere la valutazione del comitato scientifico Scher dell'Unione europea, che si esprimera' sulla validita' dei piani di intervento e dal 2012 non avranno più scappatoie. Insomma un'altra volta ci voleva la comunita' europea per mettere "soluzione" ad un problema che dura anni.
Nel lazio sono ben dodici i comuni che risentono di questo problema:
Albano laziale
Ariccia
Castelgandolfo
Castelnovo di Porto
Cerveteri
Ciampino
Genzano
Lanuvio
Lariano
Tolfa
Trevignano
Velletri
Queste le sostanze nocive:
Arsenico: Anzio, Nettuno, Lariano (Rm), Latina, Aprilia, Cisterna, Cori, Sermoneta, Pontinia, Sabaudia, San Felice Circeo, Sezze, Privernio, (Lt).
Trialometani: Civitavecchia e Santa Marinella (Rm).
Arsenico, fluoruro, vanadio e selenio: tutti i comuni appartenenti all’Ambito territoriale 1 (la provincia di Viterbo), Civitavecchia, Santa Marinella (Rm), Magliano Sabina (Ri).
Per arsenico, fluoruro e vanadio: Ciampino, Albano Laziale, Lanuvio, Castel Gandolfo, Genzano, Velletri, Ariccia (Rm).
Per arsenico e fluoruro: Trevignano Romano, Tolfa, Cerveteri (Rm).
La cosa che personalmente mi sconvolge e' che comuni come Ariccia all'avanguardia rispetto a molti comuni (vedi raccolta differenziata dei rifiuti) ancora non sia riuscito ad ottenere risultati efficaci su questo grave problema.
Come dicevo all'inizio non e' solo il Lazio ad avere questo problema ma tutta l'Italia.
Spero che questi problemi siano risolti il prima possibile, ma tanto sappiamo che si risolveranno completamente solo nel 2012 quando la comunita' europea imporra' uno stop definitivo all'Italia.
Allora aveva ragione qualcuno di mia conoscenza a dire che bere l'acqua fa male.. meglio bere solo vino !!!
Specie se e' "vino delli castelli" !!
http://www.aslromah.it/cittadino/cittadino/pdf/AVVISO%20ALLA%20CITTADINANZA%202009%20Ariccia_.pdf
Avviso Cittadinanza